lunedì 18 febbraio 2008

...ciao ciao ...


ULTIMA vignetta, tratta da PECCATI DI GOLA di Quino (Bompiani) per rubarvi, ancora una volta, un sorriso. "Ultima" perchè, ho deciso di mettere per un po', poco-pochino, a riposo il mio blog, non perchè "sia stanchina" e non mi interessi più di continuarlo (cose da scrivere ne ho ancora), ma per motivi di TEMPO. Sempre il famoso "tempo rubato" che ormai caratterizza la mia vita!
Ultimamente mi trovo presa da tante cose, soprattutto dallo studio, e il tempo libero che mi rimane devo gestirlo distribuendolo bene tra le altre passioni che ho e anche assaporando il meritato far niente!

Verrò a trovarvi nei vostri meravigliosi blog con tutta la mia consueta ammirazione per la vostra costanza e soprattutto per la qualità dei post che sempre leggo. Tornando al post precedente, vi trovo speciali!
UN ABBRACCIO FORTE A TUTTI!!!
ciao ciao IRENE

mercoledì 13 febbraio 2008

La scuola raccontata al mio cane.

Paola Mastrocola

Ed. Guanda - 10^ edizione nel febbr. 2007

Ho notato che con il post precedente, dove raccontavo la mia piccola storia da scolara-cavia della sperimentazione, ho avuto parecchi riscontri da voi su come la scuola ora sembra fare-dare tanto, ma alla fine è solo una "nuvola di polvere" come scrive Suysan.

Questo libro è da leggere e divulgare perchè riesce a dare parola ai pensieri di noi studenti, dei genitori attenti, di ex-studenti e anche degli insegnanti. La copertina con i banchi che volano è significativa.

Penso a Fabioletterario quando leggo la frase: "Sono un insegnante di lettere e vorrei continuare a fare il mio mestiere. Fino a sette o otto anni fa riuscivo, adesso non più. Peccato, perchè era un bel mestiere".

Penso a Popale partendo dal titolo: "La scuola raccontata al mio cane".

Penso a Maricri, presto mamma e insegnante molto attenta.
Penso a Suysan, mamma molto accorta, c'è tutta un capitolo su "Mamme e apostrofi!"

Penso a Mat che da ex-studente e lavoratore di qualità leggendolo dirà: "Per fortuna che è finita". Lo stesso diranno La Coniglia e Da Andrea... liberi e felici!

Penso a Mafalda quando trovo il capitolo sui "Libri di lettura e anelli al naso".
Penso a tutti noi studenti: "...è ai nostri giovani che stiamo facendo del male... li stiamo ingannando... tessiamo loro giorno per giorno, riforma dopo riforma, un imbroglio... che non potrà non avere conseguenze sul loro futuro professionale".

Insomma ce n'è per tutti!
Il libro si legge, fermandoci in lunghe amare risate, la Mastrocola infatti riesce a descrivere tutto con uno spiccato senso ironico, analizzando la situazione che attraversa la scuola oggi anzi SQUOLA.
Forse troviamo la risposta al fatto che in parecchi curriculum vitae si legge:
"L'AUREATO IN..."!

martedì 5 febbraio 2008

... Tony Wolf, Richard Scarry & C...

Dove sono andati a finire Tony Wolf, Richard Scarry, Nicoletta Costa e potrei continuare...grandi illustratori di libri per l'infanzia che mi hanno accompagnata da bambina e ora sono vivi nei miei ricordi?


Mi sono fermata nel reparto libri per bambini (tranquilli... è ancora prestino per me pensare ad acquisti per i miei futuri figli) e prendo in mano incuriosita alcuni libri. Riassumo: da 0 a tre anni "Mamma Oca insegna i numeri", "Leggi le tue prime paroline", "Ripeti con me le tue prime parole in inglese"; poi da 4 ai 6 anni "Il tuo primo vocabolario", "La natura insegna" ... ragazzi mancava solo la Treccani!

E i libri di storie fantastiche e l'orsetto di Scarry che andava in città con la sua auto rossa e la Nuvoletta Olga di Nicoletta Costa che voleva fare assolutamente la pipì e tutti i libri di fantasia, dove sono andati? Tutti riposti nello scaffale più in alto, per i nostalgici o ancora per quei genitori che ci credono che i bambini devono sognare, fantasticare, giocare, crescere da bambini.

E inevitabilmente salto con i ricordi alle mie elementari. Io sono stata una di quelle scolare-cavia della sperimentazione. Le grandi novità erano parecchie, oltre ai tre rientri pomeridiani che odiavo perchè rubavano il MIO TEMPO (cosa che continuavo a dire a mia mamma).

- La lingua inglese: schede con la parolina in inglese e in fianco il disegno che dovevo colorare... quanto ho colorato. Dicevo più di una volta, sempre alla mammina : "La maestra Anna forse non voleva fare inglese, ma voleva fare la maestra di disegno"! ... e le ricette dei dolcetti da fare a casa, che incubo, mai riuscito nulla!
- L'educazione musicale: non ho ricordi... forse l'avevano unita alle canzoni che facevamo nelle ore di inglese.

- L'educazione sessuale: in quinta abbiamo visto come eravamo fatti perchè prima non ce ne eravamo accorti; la parola "Sissa" non poteva più far parte del mio vocabolario.

- Il computer: questa era stata l'evoluzione più grande, una classe intera con due computer, ognuno di noi scriveva in questa scatole delle paroline che per magia apparivano in uno schermo! Infatti dovevamo stabilire un legame profondo con la parola schermo, dal PC alla TV, uniti per l'eternità.

- L'educazione alla multiculturalità mi aveva insegnato che il mio amico Mohammed era diverso da me, prima non me ne ero accorta. Poi in terza elementare non abbiamo più potuto fare il presepe... non era cosa buona! Ci si divertiva troppo forse a mettere tutti insieme le pecorelle.

Ho lasciato per ultima l'educazione all'immagine. Con l'entrata di tutto quel grande progetto educativo per le nostre testoline in crescita, non rimaneva più il tempo per disegnare. Infatti nella scatola che raccoglie i miei ricordi c'è una misera cartellina che contiene pochissimi disegni legati ai 5 anni delle elementari. Allora per ovviare a ciò, la maestra di italiano, dopo ogni temino, ci faceva illustrare ciò che avevamo scritto.

Non so se per voi era lo stesso, ma io pregavo i miei di stare la domenica sul divano di casa per evitare, il lunedì, di scrivere cosa avevo fatto il fine settimana. Quando terminavo il temino, non ne avevo proprio più per il disegno!

Sempre per educarci, poi, veniva chiamata ogni anno una artista che doveva insegnarci le tecniche pittoriche. Tecniche? Ma i bambini non possono essere liberi di esprimersi e di dare spazio alla loro creatività? Io volevo disegnare, creare, pensare e divertirmi con i miei colori...cosa che potevo fare il pomeriggio, a casa mia, dove carta e ogni tipo di colore non sono mai mancati, dove mi stendevo sul pavimento con i miei fogli e lì disegnavo quello che volevo, senza imposizioni di sorta!
Non so come funzionano le cose nelle scuole adesso, ma ho visto quei libri e mi sono detta: "Cara Irene, mi sa che non è facile 'nemmeno' essere bambini ai nostri giorni"!

domenica 3 febbraio 2008

... perdersi un po'

Se mi guardo attorno sembra che chi è dolce passi per debole, chi è onesto passi per fesso, chi è corretto nel comportamento, non farà mai strada, chi punta alla ragionevolezza e non all'istinto è indietro, chi rispetta le regole bigotto, chi aiuta un collega, verrà fregato dal collega stesso; sembra che a far strada nella vita siano solo i furbi e i bastardi. Mi chiedo: i valori veri dove sono? Quando incontri persone e senti che dentro di loro vive un senso etico forte, le chiami "speciali", proprio perchè ormai sono rare e staresti lì ad ascoltare tutta la ricchezza che portano dentro e vorresti che ce ne fossero tante così, che ci fosse un contagio di questo modo di essere, ma invece mi sa che come sempre a diffondersi con più facilità sono i "virus cattivi".

E allora mi arrampico in cerca di un pensiero positivo e felice, e per fortuna mi basta sempre poco per riacquistare la serenità; mi basta anche perdermi con lo sguardo verso un tramonto che abbraccia tutti senza distinzione di sorta, nel suo silenzio ci carica di armonia alla conclusione di una giornata, mantenendo la speranza in un contagio di positività e altruismo.